Roma. 37 gradi all'ombra, Il mio gatto prima si muoveva.

Ho dentro più parole di un ubriaco senza lingua. Ieri sera la carovana è passata lenta, cantavano una canzone dimenticata.

Mi sono rotta un paio di ossa. in modo stupido, scivolando su pavimenti bagnati...

"Dimoreremo qui, tra i ricordi sbiaditi d'una vita che cambia, in una linea retta verso la fine cammineremo..."

Fammi essere sola e solitaria, fammi essere carne e sangue e poi anche tutte le ossa...

autunno che porta con se morti e vento, e nomi sussurrati e poi svaniti, in questa Roma piena di caduti, le foglie s'adagiano in silenzio..

...e così, coscienti e infelici, scopriamo che la ruota gira, l'acqua scorre e il sangue si fa amaro...

Una vera distopia, di quelle post sterminio, nessuno s'affanna o si rincorre, l'autobus lento percorre le vie...

...Quassù si respira, bacche e odor di ginepro; Leggeri pensieri che si innalzano...

Il mattino è arrivato, s'è piazzato fuori, s'è arrotolato nelle sue spire e ora dormicchia sotto il sole...

Roma...Città di Primavera che m'hai reso quel che sono...

...un bicchiere di vino in un pranzo improvvisato sui tetti, e un pomeriggio passato a rincorrere i venti...

...e quanto mi manca quella titubanza leggera nel dirsi di nuovo a casa, nel varcare la soglia...

..nulla salva dal dolore, dal vuoto, dal fatto che siamo tanti e tutti fermi, in attesa, sospesa la mente, in un continuo tempo presente

Ieri ho comprato due piccoli cactus, li ho piazzati qui di fronte alla finestra, sul bordo della scrivania a far da pacieri tra le penne e i

Ora sono cambiati i sogni, gli amici che hai smesso di salvare dalla morte sono troppi. Ognuno si sceglie l'epitaffio...

Che poi si sa che è tutto un inganno, che il freddo tornerà tra un anno, che fuori il mondo è tutto rotto, e il sole non cambia.....

Piove a dirotto. Ancora. Mi sono fatta un cappuccino e ho cominciato un nuovo libro. Che il punto qua è avere pazienza. Così dicono.