top of page

Casa

Aggiornamento: 29 gen

Di famiglia, 9.00 a.m.

Mi sveglio alle 9.00. è un abitudine ormai fatta consuetudine,

sento che è l'orario giusto,

e poi le scale, il caffè lungo, quasi eterno,

un affaccio sul cortile e mi sento come in pace, distesa ancora, ancora in silenzio.


Questa casa è piena di ricordi, i pensieri si sommano,

il silenzio si riempie di sussurri, rimembranze quasi spettrali, quasi antiche,

e quanti momenti, attimi, quanti ricordi,

e poi il giardino, un sole ancora coperto,

quasi nascosto,

qualche rosa in fiore,

qualche bocciolo ancora smarrito,

sta cercando la strada,

la via giusta;




e mi perdo nei cinguettii

che confusione,

un esercito di fringuelli

in lotta contro un plotone

di primi bagliori

mattutini;


e poi la luce come batte su questo

marmo,

come si divide

e si frammenta

e le piastrelle bianche immacolate, e il cotto,

i mattoni,

la pietra antica.


Il caffè sta uscendo,

il suono è familiare,

è la casa di famiglia che ti afferra,

accogliente e avvolgente;


un suono caro, infantile,

e conosciuto

risorge e si riscopre sempre

nuovo;


eccomi,

sono tornata,

m'hai tanto aspettata,

lo so,

o decido

che così sia,

che queste quattro mura siano qui

come una gabbia toracica

a respirare,

ad aspettarmi

ritornare.

103 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Pavese

Passaggi

Cadute

bottom of page