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Colpa

Aggiornamento: 29 gen

Di Roma, 11.35 a.m.


La giornata comincia in discesa.

Sole, venticello primaverile, le piante crescono forti, la mia rosa sembra pronta a dare al mondo un po' di colore, le fragole spuntano timide, l'abete si nasconde e i fiori s'aprono gioiosi, intirizziti dalle passate giornate di pioggia, si scuotono e si mostrano: c'è il sole.


Ed è il primo vero sole primaverile, quello di metà aprile,

quello che preannuncia l'estate, e il maggio romano,


Di Roma a primavera mi sono innamorata,

Quella primavera calda e ventilata, che ti accompagna fino a fine giornata,

le ville e i prati affollati, il Pincio e il Giardino degli Aranci, i fiori e piazza di Spagna,

e quel lungotevere soleggiato

e Trastevere fiorito, e rimani incantato,

il profumo di pane e le maniche corte

e le sere d'aprile, le sere di maggio,

quando tramonta su Castel Sant'Angelo

e l'alcool accompagna tutti e si va a dormire

all'alba

che non c'è il tempo di pensare,

di agire in maniera razionale,

si può solo bere, amare, sperare;


e quanto è bella Roma a Primavera che come diceva lui

"questa non è una Primavera tranquilla";


ma intanto dateci quella vecchia canzonaccia da osteria,

un bicchiere di vino in un pranzo improvvisato sui tetti,

e un pomeriggio passato a rincorrere i venti

e una fuga in motorino

e quell'amico incontrato passeggiando

e la sigaretta fumata, scambiata e poi regalata,


quando eravamo in 5 e poi in 10 e poi in venti seduti su un prato

a inventarci la vita negli angoli di Roma,

e i muretti, e le birrerie,

e tutti i mezzi che hai provato, che poi alla bicicletta quante volte ci hai rinunciato,

e poi hai ricominciato,

e tutte quelle primavere in libertà,

sui tetti, le terrazze, nelle piazze,

che poi ti giri e

ti ricordi:


"siamo al Colosseo! me l'ero scordato,

ma quanto è bella sta città

che do te giri te giri...

che poi è na stronza eh

che poi però manco troppo eh

che poi te regala n'angoletto,

'n pezzo di cielo e

na statua de 2000 anni fa

e tiè t'ha fregato..."


e così è arrivata

fa caldo, io esco vado

là,

in mezzo all'erba al sole al cielo


un po' di vino, vento e trallallà.





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