top of page

Cammino

Aggiornamento: 29 gen


Non credere più in nulla.

Cammino,

la via davanti a me sembra calma,

distesa tra gli alberi,

acciottolata,

incastrata,

sinuosa, si stende, come un telo

di seta tra le mani

d’un bambino

che lo contorce,

lo rivolta,


spesso,

leggero,

inaspettato.

Cammino,

la via sembra sgombra,

l’acqua scorre in lontananza,

il sole si fa strada

furtivo

tra le rughe d’un albero stanco

gli ulivi si fanno ombra a vicenda,

da buoni compari,

in questa terra italiana,

avida di sole.

Silenzio.

Cammino.

La primavera è trascorsa,

l’estate è rimossa,

i pensieri,

ormai autunnali,

si riscoprono freddolosi,

pronti alla neve,

quasi in letargo,

quasi sbiaditi,

spaventati;

è ottobre che avanza,

in quest’anno di nulla.

Nulla.

Non credo più in nulla.

Cammino,

il bosco scompare,

lentamente,

la via continua a distendersi

non c’è pace in questo silenzio,

è come

camminare

sull’acqua.

Cammino,

Il sole si fa strada,

un albero stanco,

ombre d’una vita senza nome,

d’un futuro dai contorni ormai

confusi,

non credo più in nulla,

come si incastrano le ore,

saltellanti su questa marea di ciottoli,

cammino,

la via davanti a me sembra calma,

deserta,

e mentre il mondo

cambia,

quel silenzio di pace

si tramuta

in guerra.

La via è sgombra,

la via è muta.

La morte è silenziosa,

anche ai funerali

splende il sole.



Per leggere Il racconto sulla rubrica online del magazine online di Cultura e politica Totalità.it:




13 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti

Tenerezza

Ubriaco

Trent'anni

bottom of page