Ubriaco
Aggiornamento: 4 gen
Guardo la tazza del caffè. Media. Come piace a me. e penso che le mattine non sono tutte uguali.
Alcune si accendono
come lampade a olio, e prima di finire lo stoppino ci vogliono ore,
che già è arrivata un'altra mattina, che hai il tempo di immaginare.

Ho dentro più parole di un ubriaco senza lingua:
ieri sera la carovana è passata lenta,
cantavano una canzone dimenticata;
ho perduto la testa e l'ho lasciata
rotolare dietro alla carovana,
un carro una fune e una
ragazza avvolta
in un
mantello,
un prestigiatore,
un coltello e il
silenzio delle due.
Son passati come
il circo dei miei sogni,
mentre la sera si sgretolava.
Ho letto le righe di tanti stolti
pieni di poesia
in questa notte lacrimosa,
mentre la carovana passava lenta,
Mi sentivo come quei sentieri annodati
in cima ai pendii,
laddove vedi solo la roccia perpendicolare,
e aspetti solo di scavallare
lì dove il paesaggio ancora si fa eco lontana,
immaginata,
là,
quando ancora pensi ad
una possibile ritirata,
ma eccolo,
un altro passo e arriverà
la cima
il domani
d'un verde brillante
ruggente
s'impenneranno i boschi
e sulla cima
in piedi
come
un eroe di Nietzsche
o un Foscolo dipinto
coi cipressi che danzano
il vento che spinge....
Ma eccola che ripassa,
l'orecchio torna
sulla strada,
eccola,
la carovana delle due,
i suoi carri
e quella ragazza incatenata,
canta
una canzone dimenticata,
"chi non s'addormenta
si risveglia mal volentieri...
le mattine dolci
son ricordi sul ciglio dei materassi
di quando eri bambino"
Ho quasi finito il caffè:
Come son diventati scomodi i materassi,
e i silenzi notturni.
neanche gli insonni riescono a fare più
i poeti.