Tardi
Aggiornamento: 4 gen
Breve delirio accaldato

Lascio alle ore tarde del giorno
tutti gli affanni
della giornata.
Quassù si respira,
bacche e odor di ginepro.
Leggeri pensieri
che si innalzano.
Osservarli un secondo andare lontano,
una pausa dal mondo
prigioniero.
L’aria mi scalda la pelle,
Piccole onde
Sul mio pallido colore.
Un nuovo mondo mi si apre,
la solitudine mi spalanca
le sue porte di nuovo.
Mi fermo.
Sono arrivata al primo gradino.
Guardo al domani,
non c’è nulla ancora,
sorrisi nel vuoto,
in volo
Su nuove vette,
Una luce ad est che sale
Sale fino a domani.
Perirò come i castagni d’inverno,
Lasciando ricci cadere
E pungendo la natura senza timore;
mi lascerò portare dai venti segreti
che sentono in pochi,
scriverò nelle vallate come il letto
d’un fiume impetuoso
nuovi percorsi,
senza meta
e davanti l’unica punta
sarà mare e poi oceano.
Ad annegare tra i versi butterò il mio giovane corpo
E senza paura affogherò nell’infinito salato
Di questo ieri
D’un altro domani.
e l'amore,
l'amore
darà aria
all'acqua.