Trent'anni
Aggiornamento: 4 gen

Si snoda il gomitolo,
i ricordi si mescolano,
come
non avessero linea
di contorno,
come se sfiorisse ogni giorno
lì
un crisantemo,
poggiato sul tavolo,
dimenticato,
e lo guardassimo morire,
così
senza toccarlo.
Dimoreremo qui,
tra i ricordi sbiaditi d'una vita
che cambia,
in una linea retta verso la fine
cammineremo
mentre le navi partono,
l'acqua si fa profonda,
mentre i giorni si consumano
e i venti
spazzano via anche l'ultima
memoria,
tra le spighe di grano che si seccano,
tra i muri che si spezzano
e le ossa che si rompono,
che si fanno polvere, terra, fango,
in questo tutto,
che tutto è
e tutto muta,
in questo ieri,
oggi, domani
in cui mi sembra d'affogare,
"non hai più vent'anni",
le gote non s'arrossano più,
e le gambe non corrono
su prati infiniti,
e il respiro non si spezza
là dove non sai,
ma decide ogni passo,
sennò niente salto...
tutto scorre
come acqua su rocce già levigate,
tutto diventa infelice
d'una tristezza piacevole
e spaventata,
la gioia,
sorpresa,
che non c'è
battaglia da vincere
oltre la quale vedere un
felice mattino,
un'aurora delicata,
un silenzio,
e poi il balzo, lì,
nel domani.
Dimoreremo qui,
tra il tempo passato e
quel poco che c'avanza,
un passo che risuona
sulla superficie
per qualche millennio,
rapido come una freccia che scocca,
dritta verso il centro d'un bersaglio
che non vediamo più,
a scalare pareti finite,
a sorridere alle speranze
senza paure
d'un tempo,
ancora, in fondo,
tremendamente,
dolorosamente,
convinti,
che ci sia un posto
in cui potersi
fermare.