Scordato
Aggiornamento: 5 gen

L’erba è gialla e il cielo è coperto. seduta sul prato cerco al sole
le mie vene. Ci sono tre cipressi qui e
una mimosa in fiore. Tre permessi e
per la libertà
poche ore. Ho visto i colori dei fiori sbiadirsi insieme al muro grigio. Ho colto margherite e mi sono sporcata le mani
del verde del prato,
Il rosa pallido non basta
ad afferrare gli oggetti. Vorrei una bocca color lampone, sapor lampone e dire alle cornacchie che mi basta il vento. Che loro possono fare silenzio. E se potessi mi attorciglierei come fa quest’albero solo per sgranchirmi la schiena. Ho visto sassi farsi molli se ci credi; E bagliori farsi lontani se decidi
che non li vedi.
Ho fatto dell’assonanza un gioco stupido, della temperanza un sapore neutro. Mi sono persa i colori. Li ho messi insieme in una massa informe.
Ho guardato il cielo farsi noioso, e un azzurro indefinito non lo ricordo, s'è perso con lo scomparire delle colline,
in mezzo a questa pianura infinita,
il cielo sembra finito.
E i fili d’erba,
e il rosa pallido delle mani che non basta ad
afferrare gli oggetti,
e poi il mattino,
fresco e delicato,
e tutto quello che ho perso,
e tutto quello che ho scordato.