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Aggiornamento: 29 gen

Dicembre, Roma, 2020

Si consiglia di leggere queste poche righe ascoltando "Leggenda di Natale" di Fabrizio De Andrè


Gli ultimi regali sono stati presi, il consumismo piano piano si spegne nelle strade, ah. aspetta ecco gli ultimi che corrono a fare la spesa, ritardatari o volontariamente clandestini?


che poi oggi di gente in giro forse ce n'è poca e le strade un po' di magia la regalano.

Una vigilia tranquilla. Niente riunioni alcoliche agli angoli dei bar, il tradizionale amaro del pomeriggio con l'amico di una vita, qualche incontro clandestino e poi le strade si liberano così,


che qua a Roma si festeggia la vigilia e il cibo salva l'anima e i ricordi.


Sembra arrivato in punta di piedi sto Natale, che poi in realtà hanno fatto tutti un chiasso infernale ma il Natale non voleva fare rumore,

in una filastrocca da vigilia qualche bimbo direbbe che "aveva timore",


che qualche dolce ricordo d'infanzia ci accompagna, sperando di diventare più forte e più vivo ogni giorno in più di festa, spensierati e felici, un tempo tra le braccia dei più grandi, ora come in quella canzone di de Andrè "in quest'inverno che uccide il colore"...


al di là del soldo o del torrone, proviamo a trovare qualche ora di normalità. che poi c'è sempre di peggio e di che ti lamenti, c'è chi è solo, e chi se ne va, quindi, dopotutto, un po' di silenzio, corriamo a fare la spesa che si può e via così.


Anche a Natale si brinda al meno peggio. Ma il meno peggio è meglio del peggio e allora brindiamo che la vita è un po' su e un po' giù.


Buona Vigilia a tutti.




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